Castelluccio Inferiore è al centro di innumerevoli ricchezze storiche, naturalistiche e geologiche, cui si aggiunge un patrimonio immateriale di saperi, tradizioni e storie. Il borgo sorge ai piedi della Valle del Mercure, con evidenti caratteristiche medioevali e suggestivi vicoli, nel Parco Nazionale del Pollino ed è ubicato a 495 m s.l.m.
All’ingresso del paese, lungo il tratto iniziale del Torrente San Giovanni, è ancora visibile un microsistema di opifici che traevano dall’acqua la forza motrice per lo svolgimento delle attività artigianali inerenti la macinatura del grano, la cardatura della lana, la filatura dei tessuti. Il primo impianto è una filanda, alimentato da un acquedotto su archi, il quale, a sua volta, alimentava più in basso due mulini. In questa area di incantevole bellezza sorge oggi il Borgo dei Mulini, progetto che ha il suo fulcro nel percorso sensoriale, consistente nel camminamento sulle due sponde del fiume a contatto con la natura circostante.
L’intero territorio comunale di Castelluccio Inferiore riveste un notevole interesse archeologico per la presenza di una rete particolarmente diffusa e capillare di evidenze archeologiche, distribuite su un lungo arco cronologico dalla Preistoria fino al Medioevo ed ha portato recentemente alla luce numerosi ritrovamenti nei pressi della valle del Mercure Lao, tra cui alcuni sepolcri nelle contrade Pietrasasso, Fornaci e Campanella, sulla sponda destra del Lao.
Castelluccio Inferiore è luogo ideale per lo sport e le attività outdoor, attraverso esperienze di forte suggestione a diretto contatto con la natura, dove poter ammirare la bellezza dei paesaggi e la biodiversità del Parco, tra visite guidate, attività di trekking, passeggiate a piedi e in bicicletta lungo i sentieri dei vicini boschi della Difesa e della Fagosa, lungo vie storiche come l’antica Strada Regia delle Calabrie, che molto probabilmente coincideva con la via Romana Popilia, e lungo piste ciclabili, come quella nei pressi del Torrente Fiumara del Pegno, bellissima area di ristoro e frescura o come la Ferrovia Ciclabile Lucana, che si sviluppa sull’antico tracciato dell’ex Ferrovia Calabro-Lucana, che unisce Lagonegro a Spezzano Albanese. Tra le stazioni di Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore vi è una delle opere più rare di tutto il sistema ferroviario italiano: la galleria elicoidale. Il tunnel, lungo più di 485 metri, si avvolge su sé stesso disegnando un’elica che permetteva al treno di superare il forte dislivello tra le due stazioni.
Tra i tanti e gustosi prodotti tipici gastronomici, citiamo il Picciddèt, pane dolce tipico del periodo di Pasqua e la Salsiccia Castelluccese, la cui origine risale a tempi antichissimi, entrambi riconosciuti come P.A.T – Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani.
Infine, ricordiamo “A’ Pricicchia”, la festa tradizionale del vino novello, che apre le cantine del centro storico, con oltre venti edizioni all’attivo e si svolge ogni anno tra il 6 dicembre, giorno che celebra San Nicola Patrono del Paese e l’8 dicembre, festa dell’Immacolata.
La Chiesa, situata al centro del paese nell’omonimo largo dove affaccia Palazzo Marchesale, è un monumento di grande importanza storico-artistica. Intitolata a San Nicola di Myra, il suo culto fu introdotto nella Valle del Mercure dai Monaci Basiliani. La Chiesa, di arte barocca, è molto interessante anche per il magnifico ciclo di affreschi di Angelo Galtieri, che ricopre le pareti della navata centrale, eseguito tra il 1731 e il 1735.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, detta anche di Sant’Antonio, fa parte del Convento dei Padri Minori Osservanti ed attualmente è sede del Comune di Castelluccio Inferiore. Sorta originariamente come cappella del Convento fondato nel 1573 e posto sotto l’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola, conserva all’interno una statua della Madonna del 1612 ed alcune tele di scuola napoletana del XVII secolo.
Bosco Difesa è un’area boschiva monumentale situata a breve distanza dal centro abitato, ricca di querce e cerri secolari, meta ideale per gli amanti della natura, del trekking e delle attività all’aria aperta. Al suo interno si trovano sentieri segnalati e punti panoramici che si affacciano sulla Valle del Mercure-Lao. Salendo fino alla sommità del Monte La Fagosa, a circa 1.000 m., si può ammirare un paesaggio spettacolare che abbraccia il Pollino e il Sirino.