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Il futuro dell’Italia passa dall’Appennino: Anci e le principali associazioni nazionali guidano la volata allo sviluppo di queste aree

Roma, 3 Dicembre 2025

Si sono incontrate a Roma alla Camera dei deputati, in occasione del primo Congresso Nazionale sullo Sviluppo Sostenibile dell’Appennino, le principali associazioni nazionali per discutere in modo programmatico sullo sviluppo dei territori appenninici. Un momento di incontro messo in campo da Appennino Bike Tour, la ciclovia dell’Appennino, durante il quale è stato evidenziato il valore strategico che hanno queste aree per il Paese, sulle quali è necessario affinare un percorso capace di innescare un nuovo sviluppo economico ed occupazionale.

Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, traina la crescita di una rete per lo sviluppo dell’Appennino ed evidenzia l’importanza di attivare una governance nazionale. Così Alessandro Santoni, Coordinatore della Consulta Anci piccoli comuni: “La strategicità di Appennino Bike Tour è in perfetta linea con l’Agenda Contro l’Esodo presentata a Bologna alla 42^ Assemblea Nazionale Anci. Dobbiamo invertire i fenomeni classici dei piccoli comuni, come lo spopolamento e la marginalizzazione demografica, sociale ed economica. Una comunicazione coordinata è la giusta leva per attrarre giovani, famiglie, lavoratori, imprese e nuovi turisti. Sostenere i piccoli comuni significa sostenere l’intero paese Italia in ogni suo angolo”.

Un Appennino fatto di borghi, bellezze storico-architettoniche, paesaggi mozzafiato, prodotti enogastronomici locali e tradizioni, in cui è capillare la presenza delle pro-loco, un presidio che salvaguarda e valorizza un patrimonio immenso. “Siamo passati da un sogno alla realtà – rimarca Antonino La Spina, Presidente UNPLI, l’Unione delle Pro Loco Italianecon la realizzazione della direttrice Appennino Bike Tour è stata concretizzata la ricetta giusta per portare avanti lo sviluppo di queste aree. La nostra presenza capillare in tutta Italia rappresenta il presidio per poter accogliere chi vuole attraversare questi luoghi e per questo siamo pronti a dare il nostro contributo auspicando che presto si aprano nuove opportunità a favore dell’Appennino”.

Le potenzialità ci sono, bisogna saperle cogliere e mettere a sistema. A nome di 27 Associazioni nazionali di mobilità dolce, la portavoce di AMODO, l’Alleanza della Mobilità Dolce, Anna Donati, sottolinea quanto la collaborazione sia fondamentale per il rilancio di queste aree: “Dietro la ciclovia c’è un progetto, c’è un’idea di territorio che va sostenuta per far rivivere pienamente l’Appennino. Ci sono tanti soggetti, tanti attori da coordinare e questo incontro pone le basi per metterli insieme attraverso una strategia comune, affinché gli investimenti destinati alle aree interne vadano a produrre i risultati attesi”.

Diversi sono i punti di contatto tra Appennino Bike Tour e Touring Club Italiano, che è presente in numerosi Comuni appenninici, tra i quali diversi sono riconosciuti come Bandiera Arancione. “Vedo un’analogia culturale ma anche progettuale, empirica, per fare cose che veramente siano utili a costruire delle opportunità – commenta Massimiliano Vavassori, direttore nazionale relazioni istituzionali e centro studi del Touring Club Italiano – dobbiamo dare un’alternativa sostenibile, che non sia solo sostenibile in termini ambientali, ma anche in termini sociali ed economici, perché altrimenti si fa tanta retorica, ma poi alla fine i conti non tornano”.

Tra gli interventi di maggiore rilievo anche quello di Uncem, l’Unione Nazionale dei Comuni Comunità Enti Montani rappresentata da Lorenzo Berardinetti, Sindaco di Sante Marie (AQ) e Presidente UNCEM Regione Abruzzo, che afferma: “Nel piccolo comune di Sante Marie in Abruzzo da quando abbiamo iniziato a valorizzare cammini e piste ciclabili con anche l’organizzazione di eventi come, ad esempio, la prima cicloturistica della castagna siamo passati da 60 iscritti i primi anni a oltre mille persone quest’anno. Ciò dimostra che il cicloturismo è un valore per i territori e quanto sia necessario fare rete tra i percorsi già tracciati. Le piccole ciclovie e i cammini si devono collegare ad Appennino Bike Tour, l’autostrada italiana delle biciclette. Abbiamo bisogno di un sistema appenninico unitario e su questo obiettivo strategico c’è bisogno di fare forti alleanze. Ci rivolgiamo ai parlamentari e chiediamo di fare di più attraverso norme e risorse che premino la coesione, la rete e le regioni appenniniche”.

Sulla stessa linea Bruno Molea, Presidente AICS Associazione Italiana Cultura e Sport, che rimarca il valore di aver messo a sistema con Appennino Bike Tour migliaia di chilometri di strade secondarie a basso traffico mettendo in collegamento centinaia di borghi. “Davanti a un progetto di questo tipo auspico che si trovi un sostegno continuo, una disponibilità sostanziale che affianchi questo progetto, che tocca tanti piccoli comuni e che non è solo un progetto di sport, anzi lo sport è semplicemente lo strumento per coniugare una visione più ampia, fatta di inclusione, di sostenibilità, ma che è anche una leva economica. Se attraverso questa strada riusciremo a coinvolgere migliaia di persone allora rappresenterà non più soltanto una scommessa ecosostenibile o sportiva che si è realizzata, ma una nuova scommessa di carattere economico per il Paese”.

Legambiente, rappresentata da Giuseppe Di Marco, Presidente Legambiente Abruzzo, ha fortemente sostenuto la realizzazione della ciclovia ed in particolare supportato la realizzazione delle stazioni di ricarica e assistenza per e-bike, così commenta: “Dobbiamo mettere in campo azioni innovative che possano fare sistema sull’intero nostro Appennino e contribuire a mantenere questa trasversalità d’azione, un fondamentale elemento di forza per mantenere l’attenzione su queste aree. Siamo pronti a contribuire per innescare nuovi processi che possano rafforzare questa strategia e questa visione comune di un Appennino che sappia tenere insieme tutti gli Appennini”.

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