Il Comune di Viano si trova in posizione strategica: a soli 30 minuti da Reggio Emilia, è vicino alle principali vie di comunicazione e si configura come la “Porta dell’Appennino Reggiano”. Si estende tra colline ondulate, valli panoramiche e una rete di percorsi ideali per il cicloturismo e il trekking. Il comune fa parte dei Sentieri dei Vulcani di Fango, un itinerario che collega spettacolari fenomeni geologici come le “Salse”. Tra i percorsi più suggestivi, il Sentiero Spallanzani permette di esplorare la natura incontaminata dell’Appennino. Viano è anche terra di eccellenze enogastronomiche: agriturismi, cantine e caseifici offrono prodotti tipici regalando un’autentica esperienza del territorio.
Storicamente, il Castello è stato un feudo della nobile famiglia reggiana dei Fogliani per circa cinque secoli, a partire dal 1233. Una passeggiata nel borgo permette di ammirare la chiesa trecentesca dedicata a Santa Maria Assunta, le case in sasso dell’epoca e la canonica recentemente restaurata, che ospita fregi di Lelio Orsi, pittore cinquecentesco originario di Novellara. Sotto la canonica è visitabile un antico oratorio dedicato alla Madonna del Rosario, con un affresco murale risalente al 1500 raffigurante la Madonna con Bambino e Santi.
Le Salse di Regnano sono un geosito del Comune di Viano. Il fenomeno è naturale ed è caratterizzato da un’attività lutivoma modesta ma persistente, con un cono di pochi metri d’altezza e una colata di fango che si estende per circa 800 metri.
Il sito rappresenta un esempio significativo di vulcanismo sedimentario, dove gas e acqua salata risalgono in superficie attraverso fratture nel terreno, trascinando con sé argilla e creando coni di fango. Le salse sono fenomeni rari e contribuiscono alla diversità geologica dell’Emilia-Romagna.
Il Castello di Viano è una storica fortificazione le cui origini risalgono al periodo matildico, quando fungeva da roccaforte a presidio della Valle del Tresinaro. Nel corso dei secoli ha visto diverse trasformazioni e passaggi di proprietà, tra cui la famiglia Fogliani nel XIV secolo e successivamente gli Aldrovandi Marescotti fino all’abolizione dei feudi. Dopo un periodo di abbandono, è stato restaurato negli anni ’70 dal dott. Eusebio Corti. Oggi, il castello offre ai visitatori un’esperienza unica che combina storia, cultura e gastronomia locale.