Home / Da vedere / Dolci natalizi della tradizione in Appennino

Dolci natalizi della tradizione in Appennino

L’Italia è una terra ricca di ricette tradizionali e la sua cucina è famosa in tutto il mondo, tanto che è divenuta patrimonio UNESCO. Nel periodo natalizio, poi, in ogni casa compaiono sulla tavola piatti che derivano dalla tradizione locale, tramandata di generazione in generazione per non essere dimenticata e l’Appennino non fa eccezione. Per questo, Vivi Appennino ti porta alla scoperta di alcune ricette tradizionali in un viaggio culinario tra Liguria e Calabria.

Il pandolce della tradizione genovese

In Liguria, a Natale, si mangia il pandolce genovese, un dolce le cui origini risalgono probabilmente all’antica Persia e alla Repubblica di Genova e che, nei secoli, ha visto diverse rivisitazioni. Preparato con farina, burro e zucchero, gli ingredienti che lo contraddistinguono sono il finocchio dolce, i pinoli, i pistacchi, l’uva passa, i canditi e l’acqua di fior d’arancio. Di forma circolare con un diametro che va dai 25 ai 30 cm e uno spessore variabile dai 10 ai 15 cm, si distingue in due versioni: quella “alta”, che richiede lunga lievitazione con lievito di birra e ricorda un panettone; quella “bassa”, più compatta e simile a una pasta frolla, che ha un
minor tempo di preparazione poiché si utilizza il lievito chimico. Nonostante le diverse
interpretazioni date dalle massaie, in quanto ognuna ne conserva gelosamente la propria ricetta, il pandolce è oggi inserito tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Parco Naturale Regionale dell’Antola (PAT) e può essere acquistato in diversi panifici e pasticcerie, di cui se ne trova un elenco sul sito del Parco. Essendo di buon augurio mangiare questo dolce, tradizione voleva che a portarlo in tavola decorato con un rametto di alloro fosse il membro più giovane della famiglia, il quale lo consegnava al più anziano per il taglio. Una volta tagliato, se ne conservava una fetta per i poveri e un’altra veniva custodita fino al 3 febbraio, giorno dedicato a San Biagio.

© patisserie_918  © dilettanicosia_ph  © 500torte.di.claudia

I mostaccioli di Soriano Calabro (VV)

A Natale a Soriano Calabro, Comune della provincia di Vibo Valentia, si mangiano i mostaccioli, dolci della tradizione natalizia parte della cultura identitaria del luogo da non confondere con i più comuni mostaccioli a forma romboidale, diffusi in Campania e in altre Regioni d’Italia. Dei mostaccioli di Soriano Calabro secondo gli studiosi si trovano tracce sin dagli scritti di Teocrito, che nell’Idillio XV li menziona come i “cibi che le donne preparano sul tagliere, mescolando fiori di ogni genere con la bianca farina”. Stando sempre alle parole di Teocrito, questi dolci si realizzano con il miele (a volte anche con il mosto cotto) e vengono modellati con forme zoomorfe, antropomorfe, fitomorfe o più astrattamente simboliche.
Secondo la tradizione locale, invece, la loro origine è ben più recente e risale a 500 anni fa, quando un fantomatico monaco della Certosa di serra San Bruno avrebbe passato la ricetta ai frati del locale Convento dei Padri Domenicani.

Quale che sia la vera origine dei mostaccioli, l’influsso cristiano si ritrova nelle versioni a forma di Santi e nell’aura di sacralità che accompagna la loro preparazione: prima di procedere all’impasto e alla modellazione, infatti, il mastazzolaro si segna e, nel caso di ingresso di un estraneo in laboratorio, usa esclamare“Dio benedica!†oppure “fora malocchiu!†. Oggi questi dolci hanno un valore identitario talmente radicato nella comunità, che gli abitanti del posto li considerano un patrimonio da conservare e tramandare alle generazioni future. Proprio per questo, sono stati protagonisti in diversi contesti internazionali di rilievo, come, ad esempio, la “Mostra mercato dell’artigianato internazionale†di Pittsburg negli Stati Uniti (1969), il Museo nazionale delle Arti e delle tradizioni popolari di Roma (1987), il Musèe National des Civilisation de l’Europe et de la Mediterranèe di Marsiglia e l’Expo di Milano (2015).

© il_mondo_di_adry   © ricettetestate   © noicheamiamolacalabria   © monicarenna
Tag:

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato. Ogni settimana notizie e aggiornamenti alla scoperta dell'Appennino!

Come ti chiami?
Privacy