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I Borghi che non ti aspetti – Novembre

L’Appennino è un territorio ricco di borghi tutti da scoprire, i quali sorprendono il visitatore con architetture maestose e paesaggi suggestivi che a Novembre si tingono dei colori del foliage. Ogni borgo rieccheggia dell’eco delle storie passate, rivive nei racconti di coloro che ancora vi abitano e profuma dei sapori autunnali. Tra questi, troviamo Zavattarello, in Lombardia, Amandola, nelle Marche e Acerenza in Basilicata, i quali regalano ai visitatori un’esperienza unica.

Zavattarello (PV) tra foliage e fortificazioni

Zavattarello, tra i Borghi più Belli d’Italia della provincia di Pavia, si trova nella Val Tidone, in uno dei paesaggi più suggestivi dell’Oltrepò Pavese, dove l’architettura si interseca con i filari di viti che nel periodo autunnale si tingono dei colori del giallo, del rosso e del marrone. Qui il tempo sembra essersi fermato e la storia si osserva a ogni passo. Il Borgo, infatti, vanta una tradizione millenaria, come testimonia il Castello Dal Verme, che prende il nome dal noto capitano di ventura Jacopo Dal Verme, che con le sue mura e le sue torri testimonia l’importanza strategica del luogo. Scendendo poi verso la piazza, si possono osservare le antiche case medievali che conservano ancora la struttura urbanistica originaria, con una stretta via principale e numerosi passaggi a raggiera. Dall’altro lato del paese, invece, si trovano la romanica Pieve di San Paolo e il cimitero ottagonale, che accoglie la Cappella della famiglia Dal Verme. Un complesso, quindi, ricco di fascino e suggestioni che nelle calde giornate autunnali regala uno spettacolo unico, mentre la sera, quando la luce si fa soffusa e si alza la nebbia, si trasforma in un borgo dall’atmosfera gotica.

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Amandola (FM) tra architetture gotiche e sapori d'autunno

Amandola, borgo fermano Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, si caratterizza per un centro storico ben conservato, cui si accede dalla gotica Porta S. Giacomo che conduce su Piazza Risorgimento. Da qui, attraverso una scalinata, si scende al Santuario del Beato Antonio risalente al XIV secolo, con un portale goticizzante dal sapore veneziano del 1468. Tante altre le architetture da scoprire e i luoghi da vedere, come il Museo del Paesaggio allestito nei locali della ex-collegiata, il quale testimonia il legame tra la città e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il borgo è anche famoso per le numerose tipicità gastronomiche, come il miele, il formaggio, la confettura con la mela rosa dei Sibillini, il ciauscolo (un insaccato della tradizione marchigiana) e il tartufo, che dal 1° al 9 Novembre 2025 diventa il protagonista di “Diamanti a Tavola”, il Festival del Tartufo Bianco Pregiato.

© le_castellare    © p.a.renoir

Acerenza (PZ), la "città cattedrale" della Basilicata

Citato negli scritti sin dai tempi di Orazio e Procopio come “nido d’acquila” o “fortezza di guerra”, Acerenza, tra i Borghi più Belli d’Italia della provincia di Potenza, si trova a 833 m. s.l.m. su un altopiano tra i fiumi Bradano e Fiumarella. Qui il centro storico conserva le vestigia del Tardo Medioevo – Primo Rinascimento, in quanto l’abitato è arroccato su una rupe e si sviluppa attorno a quelli che erano i centri di potere dell’epoca: la cattedrale e il castello. Nel reticolo delle strictule, tra gli slarghi e le piazzette, si conservano inoltre palazzi gentilizzi settecenteschi adornati da elaboratissimi portali. Per queste caratteristiche, viene denominata “città cattedrale“, in quanto sull’altopiano campeggia proprio al centro la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e San Canio (XI – XIII sec.). Per tutte queste ragioni, è stato protagonista di diverse trasmissioni televisive, come nel 2018, quando ha partecipato su Rai Tre alla competizione de Il Borgo dei Borghi, arrivando in finale tra i primi 20. Lo stesso anno, poi, è stato indicato da Forbes come uno dei 10 posti più belli del mondo. Ma Acerenza non affascina solo per la sua conformazione urbana, anche per l’economia, basata principalmente sui settori tradizionali dell’agricoltura e delle piccole imprese artigiane. Tra le tante eccellenze, vanta il panettone più premiato d’Italia, le produzioni di vino Aglianico e quelle di olio extra vergine d’oliva, uno dei sapori autunnali che qui incanta il palato con i sapori e profumi della cultivar tradizionale “oliva Acerenza”.

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